"(…) L’artista non ha scelto un tema delle sue rappresentazioni, ma il nucleo fondante di quell’espressione primitiva che legava profondamente l’uomo al cosmo delineando una summa di valori da rileggere nella contemporaneità. La Dea Madre rappresentava la nascita, l’energia vitale, la fessura della vita che, secondo la ciclicità della natura, portava con sè anche la morte nella trasposizione dell’utero materno in grembo terrestre.

Dalla Dea Madre che i primitivi declinavano in forme e figure diverse Bernarda Visentini ci conduce ad una Dea trasposta ulteriormente in corpi solidi e volumetrici, ruvidi e materici, oppure in figure appena accennate, lisce, candide ed eteree, se non addirittura impalpabili come nelle sovrapposizioni dettate dalle proiezioni di immagini, tese a ricucire quel filo d’Arianna che dalla preistoria dei siti archeologici ci conduce alla sensibilità di un’artista contemporanea."

dott. Zannier Sabrina - Critica d’arte